La città sognata
Il progetto dell’anno scolastico 2015/2016
LA CITTA’ SOGNATA
Percorsi formativi per guardare in modo nuovo a ciò che ci circonda.
Gli spazi del nostro paese che abbiamo sempre sotto agli occhi
prenderanno nuova vita attraverso la fantasia.
“Toutes les grandes personnes ont d’abord été des enfants, mais peu d’entre elles s’en souviennent”
(Tutte gli adulti sono stati una volta bambini, ma pochi di essi se ne ricordano)
Antoine de Saint-Exupéry da “Piccolo principe”
“Gli adulti dovrebbero avere un orecchio acerbo per saper ascoltare i bambini”
Gianni Rodari
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PREMESSA
La Convenzione ONU dei diritti del fanciullo del 1989, ratificata con la legge nazionale n.176/1991, all’articolo 12 sancisce il diritto dei bambini ad essere consultati ogni volta che si prendono decisioni che li riguardano.
“Gli Stati parti garantiscono al fanciullo capace di discernimento il diritto di esprimere liberamente la sua opinione su ogni questione che lo interessa, le opinioni del fanciullo debbono essere debitamente prese in considerazione tenendo conto della sua età e del suo grado di maturità.”
“La città sognata” vuol essere uno slogan e un augurio che, partendo dall’esigenza dei più piccoli, coinvolga gli adulti (insegnanti, genitori, nonni e cittadini) nella costruzione di un ambiente più vivibile per il futuro. Far parlare i bambini non significa chiedere loro di risolvere i problemi del territorio, creati dagli adulti, significa invece imparare a tener conto delle loro idee e delle loro proposte.
“La città sognata” ha l’enorme pregio di rovesciare uno dei paradigmi centrali delle teorie dell’apprendimento più consolidate, vale a dire quello che debbano sempre essere gli adulti a dare indicazioni e suggerimenti ai bambini. Può essere invece vero il contrario: che dai bambini possano arrivarci indicazioni utili a pensare, progettare, realizzare spazi ed assumere abitudini migliori per tutti. Questo è l’esito di un processo, di un percorso da costruire e sul quale lavorare in un clima di collaborazione scuola – famiglia – amministrazione – territorio. Dalla capacità di ascoltare i piccoli utenti, il “mondo adulto” può apprendere molto, mentre i bambini stessi possono crescere e maturare nelle competenze partecipative e nelle capacità di esplicitare i propri bisogni.
Punto di partenza per la realizzazione della “Città sognata” sarà quello di far progettare ai bambini il cortile – giardino della propria scuola per trasformarlo in uno spazio ludico, sociale e di apprendimento, per dar vita a uno spazio laboratoriale, ampliando il contesto educativo, dall’aula all’ambiente circostante.
All’interno del progetto si fa strada la condivisione del BILANCIO PARTECIPATO con il Comune. In questo i luoghi delle primarie è possibile vedere la sintesi del primo lavoro dei bambini: si tratta di una mappa che indica i luoghi più citati, utile ai tecnici che redigeranno il nuovo piano a tracciare una prima fotografia di alcuni luoghi frequentati o meno dai bambini